LE FRESELLE
La “fresella” meridionale, altro non è che una fetta di pane messa nuovamente nel forno (e dunque bi-scottata): ma basta spugnarla con un po’ d’acqua, ed ecco che, “dopo molto tempo”, quel pane lo si ritrova, pronto all’uso. La fresella era un cibo povero. Nel senso di “adatto ai poveri”, perché costava poco.
RICETTA ORIGINALE:
1 kg di farina 0 o grano duro o farina integrale
30 gr. di lievito di birra
sale fino q.b.
acqua tiepida q.b.
Disporre sul tavolo la farina a fontana, sciogliere il lievito nell’acqua tiepida e salata, versandolo al centro della fontana. Impastare aggiungendo dell’altra acqua tiepida. Lavorare l’impasto per 20 minuti continuamente e con molta energia. Disporlo in una terrina infarinata, coprirlo con un panno e lasciarlo lievitare in un luogo caldo per 1 ora e mezzo circa. Dopo che avrà raddoppiato il suo volume lo dividiamo in pezzi da 150 gr circa e di ciascuno ne facciamo piccoli filoncini di 15 cm circa. Li faremo riposare per un’altra ora.
Dopo aver riposato la pasta allunghiamo i filoncini fino ad una trentina di centimetri. Li richiudiamo a ciambella e andiamo a disporli direttamente sulla teglia da forno rivestita con stagnola o carta da forno. Le mettiamo a lievitare in luogo caldo per un’altra ora possibilmente coperte. Le possiamo ora infornare con il forno già caldo a 200° per 10′-15′. Dovranno restare bianche. E una volta tolte dal forno fatele raffreddare su una griglia. Una volta fredde tagliarle in due e ripassarle in forno a tostare (con la parte tagliata verso l’alto), a 170°-180° per 30′, poi abbassare a 140° per altri 30′. Sfornatele non appena sono ben dorate e addrustolite.
Fatele raffreddare e conditele come preferite!