L’idea di costituire l’associazione le Grotte di Carinola, è stata concepita da Amerigo Albano nato e residente a Varese, ma Ventarolese di DNA, dal papà Ferdinado nato a Ventaroli di Carinola il 18/01/1930 e scomparso prematuramente all’ età di 50 anni, ha ereditato l’amore per questi luoghi, per la loro natura, storia, cultura e tradizione. Il tutto, comincia quando sin da bambino Amerigo, veniva a trascorrere le vacanze estive a Ventaroli, nella casa di Via Episcopio n°1, acquistata dai genitori negli anni 70. Questa casa, aveva annessa alla proprietà una “grotta” scavata dall’uomo nel tufo e nel tasso in epoca remota, utilizzata nell’ultimo periodo come ricovero per animali, come testimoniano i chiodi con gli anelli di ferro infissi ancora nelle sue pareti, oltre alle nicchie scavate nella pietra che venivano usate come abbeveratoi e mangiatoie per gli animali.
La “grotta” ha sempre esercitato su Amerigo un fascino particolare, tante è vero che fin da bambino amava trascorrervi qualche ora della giornata, fantasticando sui magici personaggi che l’avrebbero animata.
L’amore di Amerigo per la grotta è rimasto tuttora immutato, passando da luogo di gioco infantile a luogo di memoria platonica, dove meditare e rigenerare lo spirito e per passare “dal sacro al profano”, utilizzarla per la conservazione di vini, formaggi e frutta.

Nel corso degli anni, durante i lavori di ristrutturazione della casa, la grotta divenne il deposito dove raccogliere gli svariati materiali: mattoni, sassi, calcinacci, sabbia, cemento e quant’altro, fino ad impedirne la sua fruibilità per oltre ¾ della sua superfice.
Nell’ Agosto del 2008, Amerigo spinto dal motus della passione, decide con la mamma Jolanda di riportare la grotta alle sue condizioni originarie, dedicandosi anima e corpo a questo progetto dando l’addio alla sua classica vacanza fatta di sole e di mare. Dall’idea all’azione il passo è veloce, in un paio di giorni mette insieme una “squadra di lavoro”, reclutando due persone per la realizzare del suo progetto. L’entusiasmo con cui si lavorava, anche 12/14 ore al giorno, faceva passare la fatica in secondo piano, dopo aver letteralmente svuotato la grotta con la la sola forza delle braccia, aiutati dal piccone, il badile e una coppia di secchi a testa, si riempirono 12 cassoni di un piccolo camion, noleggiato per lo scopo.

Amerigo inizia i lavori di risanamento sulla strada della grotta
Amerigo inizia i lavori di risanamento sulla strada della grotta
Amerigo con Morat e Ovidio al
termine dei Lavori di ripristino
della Grotta del Pensiero
Amerigo con Morat e Ovidio al termine dei Lavori di ripristino della Grotta del Pensiero

Durante i lavori di riscavo, si notò affiorare acqua dalla sottostante falda acquifera, che, diede lo spunto ad Amerigo per realizzare un vasca di raccolta, valorizzandola con mattoni di tufo e lastre di marmo e granito che andò ad aggiungersi alle altre conche di acqua sorgiva già esistenti. In fondo alla grotta esisteva un poggiolo semicircolare scavato nella pietra che viene adibito a “divano” per ascoltare la musica amplificata dalla cassa di risonanza naturale creata da una splendida volta a cupola. A questo punto mancava solo, si fa per dire, di creare un pavimento che permettesse al suolo di respirare, problema risolto con alcune camionate di ghiaia di fiume, distribuite su tutta la superfice. Lo spazio era ritornato al suo antico splendore, ma per splendere veramente c’era bisogno della luce, che venne portata all’interno per mezzo di un gruppo elettrogeno silenziato. L’utilizzo di lampadine di colori diversi, posizionate nei punti di maggior interesse, contribuirono a rendere la grotta ancora più magica e suggestiva.

Dopo tanto lavoro, e qualche callo alle mani, venne il giorno dell’inagurazione, organizzata anche grazie al contributo della casa Vinicola Nugnes, che permise di offrire agli ospiti intervenuti, oltre a pizze, focacce e altre leccornie offerte da Amerigo e mamma Jolanda, i suoi decantati e apprezzati vini. Il sucesso trovò conferma negli sguardi di meraviglia degli intervenuti, tra cui anche gli “anziani del villaggio” che videro la grotta nelle diverse epoche precedenti. Il risultato ottenuto fece pensare ad Amerigo di impegnarsi a favore di un progetto più grande: il recupero di tutte le grotte presenti sul territorio del comune di Carinola e comuni limitrofi, ridonando a questi antri, la loro piena fruibilità, per la creazione di un circuito virtuoso attraverso il quale promuovere il territorio sotto tutti i suoi aspetti: storico, culturale, artisico, naturalisrtico, agroalimentare e sopratutto enogastronomico. Tutto questo con il sostegno delle istituzioni locali e la collaborazione delle altre associazioni, lavorando insieme per valorizzare al meglio l’inestimabile patrimonio di risorse di cui dispongono queste meravigliose zone, fatte non solo di camorra ma di molte cose sane e virtuose.
Così, dopo aver sottoposto il progetto ad alcuni amici della zona, e dopo aver superato tutti gli adempimenti burocratici nasce l’associazione “Le Grotte di Carinola” con sede a Ventaroli in via Episcopio n°1, a pochi passi dalla neobattezzata “Grotta del pensiero”.

Amerigo con la Mamma Jolanda