La città di Fondi è situata in una vasta pianura del basso Lazio, coronata a semicerchio dai monti Aurunci ed Ausoni, e chiusa dal mar Tirreno. L’incantevole panorama si arricchisce inoltre di tre caratteristici laghi, di Fondi, Lungo e San Puoto. Conserva resti di mura ciclopiche, romane e medievali, che narrano la storia gloriosa di “Fundanus” o “Fundi”, celebre nell’antichità per il suo vino Cecubo (nell’antichità romana, a causa del clima assai freddo, le viti prosperavano soltanto lungo i litorali marini). La legenda la vuole fondata da Ercole, e pare sia stata dapprima aurunca poi volsca prima di divenire colonia e municipio romano. Nel Medioevo fu distrutta dai Longobardi, saccheggiata dai Saraceni e contesa alla Chiesa da Federico II e da Manfredi. Alla morte di quest’ultimo diverse famiglie nobili si avvicendarono nel suo possesso: i Dell’Aquila, i Caetani, i d’Aragona, i Colonna, i Carafa di Stigliano. A Fondi, nel 1378 il Conclave elesse l’antipapa Clemente VII (nel duomo si conserva la sedia di marmo ornata di mosaici servita, secondo la tradizione, per la consacrazione del Papa scismatico). Nel 1534 si presentò davanti alle coste di Fondi con la sua flotta il terribile pirata saraceno Ariadeno (Khair-ad-Din) Barbarossa attratto da una preda famosa e ambitissima: Giulia Gonzaga vedova di Vespasiano Colonna duca di Fondi, considerata la donna più bella di tutta l’Europa cristiana.
Posta in un sereno ambiente collinare lungo la via Appia, Itri è un antico insediamento preromano, e successivamente borgo medievale, di cui è testimonianza il centro medievale e le rovine del Castello. Nella sua verde area, i boschi di carrubi, lecci, querce e faggi, si alternano alla macchia mediterranea di ginestre, rosmarino, lentisco e agli oliveti secolari, che producono la famosa oliva di Itri, nota anche come oliva di Gaeta. Alcuni studiosi sostengono che i primi fondatori e i primi abitatori siano stati gli Aurunci, altri gli Osci. Si sostiene ancora che la città sia sorta sulle rovine dell’antica “urbs mamurrarum”. Dopo un breve periodo in cui fu ducato autonomo, entrò a far parte dapprima del ducato di Gaeta, quindi dei dell’Aquila, signori di Fondi. Da quel momento seguì le sorti del vicino centro, fu dunque dei Caetani, dei Colonna, che riunirono la contea di Fondi e il ducato di Traetto, degli Stigliano e dei Di Sangro, fino alla caduta dei residui feudali nel 1806 con la presenza francese.